sabato 24 febbraio 2018

ATENE E LA FORMAZIONE DEL CITTADINO

L'educazione aveva inizio all'età di sette anni, non esistendo una scuola per l’infanzia. Raggiunta l'età di sette anni, il bambino intraprendeva l'educazione pubblica e accanto al fanciullo apparivano il pedagogo ed il maestro. Il primo aveva il compito di assistere il bambino, educandolo moralmente e civilmente, mentre il secondo aveva l’incarico di preparare tecnicamente l'alunno. I gradi scolastici venivano suddivisi in istruzione primaria, secondaria e insegnamento superiore. Nell' istruzione primaria il metodo della lettura consisteva nell'andare dal "semplice" al "complesso". L'istruzione secondaria era caratterizzata dagli studi letterari e scientifici. Infine vi era l'insegnamento superiore che era costituito dalla medicina, dalla retorica e dalla filosofia. La filosofia richiedeva un impegno maggiore rispetto alle prime due, in quanto essa tendeva alla formazione dell'uomo                                

I SOFISTI

I sofisti sono un gruppo di sapienti, che diedero origine alla "rivoluzione pedagogica", durante il V°secolo. Infatti con essi il problema educativo e l’impegno pedagogico emersero immediatamente in primo piano, assumendo un nuovo significato, in quanto essi si fecero promotori dell’idea secondo la quale la virtù (l’aretè) non dipende dalla nobiltà del sangue nè dalla nascita, ma si fonda sul sapere. I sofisti mostrarono una illimitata fiducia nelle possibilità della ragione, anche se il loro grande limite fu proprio rappresentato dal fatto che si ponevano nei confronti del pubblico con un atteggiamento superbo di chi sa. L’interesse dei sofisti si rivolse innanzitutto verso la vita politica. Il loro compito fu quello di insegnare a raggiungere il successo nelle dispute pubbliche e per questo furono stimati come "professionisti della cultura". Essendosi resi  conto che il campo in cui l'uomo poteva esprimere più adeguatamente le sue potenzialità era quello politico, essi dettero così vita ad un concetto nuovo di aretè, che non coincise con il precedente ideale di virtù incarnato nell’eroe omerico. Però i sofisti ebbero l’indubbio merito di condurre i giovani all' esercizio della vita politica e ad affermarsi in quella pratica. 

IL FINE ED I CONTENUTI DELL'EDUCAZIONE Secondo i sofisti, il fine dell'educazione era la formazione dell' uomo politico, colui che in futuro avrebbe saputo ottenere il potere con la parola. Per farsi conoscere i sofisti affrontavano qualsiasi argomento. La saggezza secondo loro aveva un valore pratico, che si poteva benissimo riassumere con tale affermazione "l'uomo è misura di tutto". Essi, inoltre, per questo insegnamento imponevano di essere pagati; a tal fine le loro "ostentazioni" (esibizioni) erano pubbliche .

I CONTENUTI DELL'APPRENDIMENTO
Al tempo dei sofisti l'unico mezzo valido per esprimere la propria idea era la parola, tanto che gli insegnamenti più noti furono appunto la dialettica (metodo dell’argomentazione tra due tesi o principi contrapposti, impiegato come strumento di indagine della verità) e la retorica (l’arte di persuadere mediante i discorsi in quanto si presentava come l’arte del parlar bene). Mentre Protagora si distinse per la dialettica, Gorgia si contraddistinse nella retorica. Nonostante le critiche negative che sono state mosse verso i sofisti, bisogna ricordare che questi maestri sono stati i primi ad elaborare un concetto di educazione.
 
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