mercoledì 23 maggio 2018


ISLAM

 Islam, letteralmente "sottomissione, abbandono" a Dio , è una religione monoteista dovuta all'opera di Maometto, nato a La Mecca nel 570 e morto a Medina nel 632, considerato dai seguaci della religione islamica il Profeta inviato da Dio (Allah) per rivelare che esiste un solo Dio. Maometto, nella tradizione dell'Islam - è solo l'ultimo di una serie di Profeti, il primo dei quali è Adamo, la stessa figura che compare nella tradizione ebraico-cristiana.


L'Arabia preislamica è abitata soprattutto da tribù di beduini. Il paese viene unito dalla diffusione di una nuova, l'islam, predicata dal profeta Maometto, che presenta questa religione come il perfezionamento dell'ebraismo e del cristianesimo. I precetti fondamentali del Corano, il libro sacro dell'Islam, sono la professione di fede, la preghiera 5 volte al giorno, la carità, il digiuno nel mese di ramadan, il pellegrinaggio alla Mecca una volta nella vita.
Il Corano non è solo un libro religioso, ma anche un testo pedagogico che trasmette precetti ai bambini matura e agli adulti
Nel mondo islamico l'istruzione si va articolando in tre livello: elementare, secondaria e superiore. Lo studio del Corano resta di particolare importanza, anche se si fa strada lo studio delle scienze profane.


IL NOME DELLA ROSA

Riassunto:

Durante la sua settimana di permanenza, nell’abbazia avviene una serie di misteriosi delitti. La causa di queste morti viene chiarita solo nell’ultimo giorno, dopo laboriose e difficili indagini da parte del francescano. Ecco la sintesi degli avvenimenti: Adelmo, un monaco ancora giovane eppure già famoso come grande maestro miniatore, aveva avuto un rapporto sessuale con Berengario cioè l’aiuto bibliotecario. Berengario era innamorato d’Adelmo e questi gli si concesse solo perché l’aiuto bibliotecario gli aveva promesso di mostrargli un libro particolare. Il giovane miniatore si era piegato ad un peccato della carne per accontentare una voglia dell’intelletto. Sentendo poi i sensi di colpa, si era suicidato, buttandosi da una finestra della biblioteca.
Nel frattempo Venanzio, traduttore dal greco e dall’arabo e devoto ad Aristotele era riuscito ad entrare nel Finis Africae, cioè nel luogo della ricchissima biblioteca dell’abbazia dove erano nascosti i libri ritenuti maledetti. Qui riesce a sottrarre un libro “strano” e comincia a leggerlo. Ma arrivato nelle cucine, che si trovano proprio sotto la biblioteca, muore. Qui lo trova Berengario; non sa cosa fare e si carica il corpo in spalla e lo butta in un orcio di sangue, pensando che tutti si convincessero che era annegato. Poi con il libro, che ormai ha incuriosito anche lui, va nell’ospedale per leggerlo. Dopo un po’, non si sente molto bene e va nei bagni per cercare di star meglio. Ma muore nella vasca, lasciando il libro incustodito. Severino da Sant’Emmerano, il padre erborista, che aveva cura dei balnea, dell’ospedale e degli orti, ritrova il libro. Viene ucciso nell’ospedale con un colpo alla testa da Malachia, il bibliotecario, per volere di Jorge da Burgos, un vecchio frate cieco che lo manipolava abilmente. Malachia però non resiste alla tentazione di aprire il libro e muore in chiesa davanti agli occhi di tutti i frati. L’ultimo assassinato è l’Abate, che si spegne lentamente soffocato in una stanza segreta della biblioteca. 


Tutti questi omicidi a catena sono stati architettati da Jorge per motivi ideologici: impedire la lettura di una copia del secondo libro della Poetica d’Aristotele, dove l’autore vede la disposizione al riso come una forza buona. Secondo Jorge la conoscenza dell’arte comica avrebbe avuto effetti eversivi, in quanto il riso avrebbe distrutto il principio d’autorità e sacralità del dogma.
Al centro di tutte queste morti c’è dunque un libro pericoloso, sia dal punto di vista ideale che materiale. Jorge, infatti, per evitare che questo testo potesse essere letto da chiunque, aveva cosparso le pagine della Poetica d’Aristotele con un veleno particolare, sottratto all’erborista Severino. Quando un lettore sfogliava le pagine del libro, toccava inavvertitamente il veleno e, quando appoggiava il dito sulla lingua per girare il foglio, lo ingeriva e ovviamente moriva. Jorge non si considerava responsabile di tutti questi delitti e attribuiva la causa delle morti unicamente alla “vana curiosità” e alle colpe di ciascun frate.


Alla fine della settimana, durante una lite notturna nel Finis Africae tra Guglielmo, che ormai aveva scoperto tutto, e Jorge; Adso fa cadere una candela accesa su una pergamena. Ciò dà origine ad un enorme e spettacolare incendio, che distrugge l’intera abbazia. Dopo questi drammatici avvenimenti Adso e Guglielmo sono costretti a separarsi; Adso si ritira nel monastero di Melk e non ha più notizie di Guglielmo, fino a quando scopre che è morto durante la celebre Peste Nera.

L'EDUCAZIONE NELL'ALTO MEDIOEVO

Al collasso delle istituzioni dell'impero romano d'occidente, resiste solo la Chiesa, che diventa il punto di riferimento per l'istruzione. Una particolare importanza assumono i monaci. Nei monasteri viene messa a punto una pedagogia per la formazione dei giovani monaci. 

Per frenare la decadenza culturale alcune personalità si impegnano in un opera della conservazione del sapere. Boezio compone opere dedicate alle arti del trivio e del quadrivio. Anche Marziano Capella esalta il ruolo delle arti liberali. Isidoro di Siviglia scrive le etimologie, una sorta di breve enciclopedia del sapere antico. 

PAPA GREGORIO MAGNO :





È considerato un divulgatore della fede cristiana. Si impegna nella formazione educativa delle gerarchie ecclesiastiche recuperando in chiave cristiana il sapere antico e nella istruzione dei fedeli anche con il ricorso alle
immagini e alla musica.






                                     
                                           CARLO MAGNO :





Imprime un forte impulso alla rinascita della cultura e dell'istruzione, dando vita al fenomeno della rinascita Carolingia. Il suo scopo è la formazione di un
personale di governo adeguato e di un sapere religioso omogeneo all'interno dell'impero.










 L'Europa occidentale e l'impero romano d'oriente sono caratterizzati da istituzioni scolastiche diverse. Nel primo spiccano le scuole monastiche, le scuole episcopale e le scuole parrochiali. Nel secondo resiste la scuola di stato, ma ad un certo punto la chiesa sviluppa una scuola autonoma per la formazione dei futuri prelati.

Inoltre, accanto all'educazione ecclesiastica in Occidente si consolida una particolare educazione laica, quella del cavaliere, riservata agli aristocratici, che ha come scopo quello di formare un uomo d'armi, animato dalla lealtà  verso il proprio signore e dal desiderio di difendere i deboli.

IL CRISTIANESIMO E FILOSOFIA

Il cristianesimo dovette affrontare una doppia sfida:
- una dall'esterno portata dalla società  e dalla cultura pagata contro la nuova fede, accusata di essere pericolosa per la stabilità politica ed economica dell'impero
- l'altra interna, a causa delle diverse interpretazioni dello stesso messaggio cristiano
in questa sfida i Padri apologisti si impegnano di più.

Le prime scuole cristiane dove veniva insegnata anche la filosofia oltre che alla dottrina cristiana compaiono nel II secolo. I maestri cristiani erano nominati didaskaloi.
Nella scuola vengono insegnate le 7 arti liberali: grammatica, logica, retorica, aritmetica, geometria, musica e astronomia.

Le Patristiche :
    •  greca (i cui maggiori esponenti sono Clemente Alessandrino, Origene e Giovanni Crisostomo): tende a conciliare la cultura cristiana con la cultura pagana. Inoltre attribuisce a Dio un ruolo di educatore dell'umanità.
    • latina: mantiene la maggiore diffidenza verso la filosofia, anche se con una varietà di posizioni. Minucio Felice rivolge dure critiche ai filosofi, Tertulliano condanna tutto il sapere pagano, Gerolamo svaluta la formazione umanistica letteraria, mentre Ambrogio riflette sulla formazione spirituale del cristiano.

Agostino:

Valorizza la cultura pagana e la inserisce nella educazione cristiana con una funzione strumentale. Nel processo educativo dedica grande attenzione a delineare il rapporto tra maestro e allievo, la funzione di stimolo del primo e la curiosità da  alimentare nel secondo, e a descrivere la dimensione affettiva in cui deve avvenire la formazione. Sviluppa, in chiave cristiana, il tema dell'autoeducazione e della funzione maieutica del maestro.



ISLAM  Islam, letteralmente "sottomissione, abbandono" a Dio , è una religione monoteista dovuta all'opera di Maometto,...